Comunque dicevo -ma perché mi perdo sempre via, dannazione???- Julie & Julia mi ha fatto tornare la voglia di scrivere un po' sul mio blog. Purtroppo non sono una persona così appassionate e costante come Julie, ma cerco di fare del mio meglio...considerando che non sono nemmeno una scrittrice.
Tuttavia il piccolo Billy Elliot mi ha risvegliato dal mio coma meditativo e fancazzista e ho deciso di rimettermi all'opera! Per di più mi sento in dovere di informare i miei cordiali lettori che anche Francy ha lasciato la nave, il progetto non le interessava più di tanto ultimamente così le ho chiesto di poterlo portare avanti da sola...o meglio, con una nuova collaboratrice: Rebecca.
Siamo negli anni '60 circa (credo), la madre di Billy è morta, suo padre e suo fratello sono minatori, ma al momento sono più occupati a scioperare e il piccolo Billy Elliot vuole fare solo una cosa nella sua vita: ballare. È il suo unico desiderio, ma ovviamente non viene accolto a braccia aperte dal padre e dal fratello. Inizia a prendere lezioni di danza segretamente e alla fine perfino suo padre comprenderà che suo figlio merita una vita migliore, merita qualcosa di più, di realizzare i propri sogni.
Come ho scritto male questa sintesi...sono orripilata, se c'è qualche professore di italiano tra di voi non guardatemi storto, sono un po' arrugginita.
Okay...datemi un attimo. Provo a spiegarmi meglio.
Billy è la grinta, è la voglia di intraprendere la propria strada, ha lo sguardo di un ragazzino che può vedere il suo futuro ogni volta che balla, ogni volta che parte la musica. Ha le gambe forti di un uomo che non smetterà mai di correre verso qualcosa di più. Ha la schiena di un ragazzino che ha paura, ma i muscoli di un adulto che vuole spiegare le ali.
Billy è...elettricità.
Billy è elettricità.
Buona Visione...
Bacioni,
Camilla
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